Possibile cumulo dei regimi fiscali agevolati per impatriati: la novità dell’interpello

L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che è possibile beneficiare contemporaneamente del regime impatriati e degli incentivi per ricercatori/docenti, superando il precedente divieto di cumulo e offrendo vantaggi fiscali significativi per chi rientra in Italia.

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L’Agenzia delle Entrate, con l’interpello n. 16/2025, ha introdotto un’importante novità per i lavoratori che rientrano in Italia: è possibile fruire contemporaneamente di più regimi fiscali agevolati, in particolare del nuovo regime per lavoratori impatriati e degli incentivi per ricercatori e docenti.

Il caso analizzato nell’interpello

Il contribuente che ha presentato l’istanza ha esposto la propria situazione:

  • Laureato in odontoiatria in Italia nel 2012, trasferitosi in Spagna nello stesso anno
  • Docente universitario a tempo indeterminato in Spagna dal 2016 al 2022
  • Nel 2024 ha accettato l’incarico di professore associato presso un’università italiana
  • Intende aprire partita IVA usufruendo del rientro dei cervelli per svolgere anche l’attività di medico odontoiatra
  • Ha acquisito la residenza fiscale in Italia a decorrere dal 2025

La domanda posta all’Agenzia delle Entrate

Il contribuente ha chiesto se può beneficiare contemporaneamente di:

  • Il nuovo regime agevolativo a favore dei lavoratori impatriati (art. 5 del D.Lgs. 209/2023) per l’attività di medico odontoiatra
  • Gli incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all’estero (art. 44 del D.L. 78/2010) per l’attività di professore universitario

La risposta dell’Agenzia delle Entrate: una svolta importante

L’Agenzia delle Entrate ha fornito una risposta affermativa, rappresentando una novità significativa nel panorama fiscale italiano. Infatti, diversamente dal passato, è ora possibile cumulare i due regimi agevolati.

Il cambiamento rispetto al passato

Nel precedente regime, disciplinato dall’articolo 16 del D.Lgs. 147/2015, esisteva un espresso divieto di cumulo tra i benefici per lavoratori impatriati e quelli per ricercatori e docenti. La circolare n. 17/E del 2017 chiariva che il contribuente doveva scegliere il regime più favorevole.

Con l’introduzione del nuovo regime agevolativo (art. 5 del D.Lgs. 209/2023), il legislatore non ha riproposto tale limitazione. Questa novità si inserisce nel più ampio contesto delle agevolazioni fiscali per lavoratori impatriati che l’Italia offre per attrarre talenti dall’estero. L’Agenzia delle Entrate ha quindi concluso che:

“In assenza di una espressa previsione normativa che precluda la possibilità di applicare contemporaneamente più regimi agevolativi, si ritiene che il nuovo regime sia compatibile con gli altri regimi di favore previsti per i lavoratori che trasferiscono la residenza fiscale in Italia.”

I benefici per il contribuente

Nel caso specifico dell’interpello, il contribuente potrà:

  • Applicare il nuovo regime agevolativo per lavoratori impatriati (con tassazione al 50% dei redditi) all’attività di medico odontoiatra a partire dal 2025 e per i successivi quattro periodi d’imposta
  • Beneficiare degli incentivi per ricercatori e docenti (con tassazione al 10% dei redditi) per l’attività di professore universitario dal 2025 fino al 2029

Requisiti da rispettare

È importante sottolineare che il contribuente dovrà rispettare tutti i requisiti previsti da entrambe le normative, in particolare:

  • Per il regime impatriati: possedere i requisiti di elevata qualificazione, prestare l’attività lavorativa prevalentemente in Italia, non essere stato fiscalmente residente in Italia nei tre periodi d’imposta precedenti
  • Per il regime ricercatori: aver svolto documentata attività di ricerca o docenza all’estero per almeno due anni continuativi

Implicazioni pratiche per chi rientra in Italia

Questa novità rappresenta un’opportunità significativa per i professionisti che:

  • Svolgono contemporaneamente diverse attività lavorative
  • Possiedono i requisiti per accedere a più regimi agevolati
  • Intendono trasferire la propria residenza fiscale in Italia dal 2024 in poi

Il principio stabilito dall’Agenzia delle Entrate permette di ottimizzare il trattamento fiscale applicando il regime più favorevole a ciascuna tipologia di reddito prodotto in Italia.

🔎 Nota bene: Il parere dell’Agenzia si basa sugli elementi presentati nell’istanza di interpello e resta impregiudicato ogni potere di controllo dell’Amministrazione finanziaria sulla veridicità dei fatti esposti e sull’effettiva applicazione dei requisiti previsti dalle normative.

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